martedì 12 gennaio 2010

Castello


Castello

Cascata di ghiaccio in Val Malenco con Christian

Lasciamo la macchina nell’unico posto possibile nei pressi del Sasso dell’Agnello. 
Questa è la strada che sale a Campo Moro. D’estate la si usa per raggiungere 
il canyon del Cormor ed i sentieri di accesso ai rifugi alpini.

Indossiamo la ciaspole, per raggiungere la cascata di ghiaccio 
del Castello ci vogliono 40 minuti seguendo il sentiero innevato

Questa parte della gita è molto piacevole, non c’è nessun altro.

Siamo in vista della cascata, più che altro sembra un pandoro blu ricoperto di zucchero a velo

La cascata vista da vicino. Di solito ci sono varie possibilità 
di salita ma oggi è pieno di neve e le parti libere sono piuttosto limitate.

Di fronte c'è una piccola cascata più difficile ed esile.

Una foto fatta dalla cima della cascata, sono salito da primo, Christian arriva dietro.

Christian arriva, non si vede molto ghiaccio! La salita è stata da brivido,
 quasi 50 metri. Il ghiaccio era pieno di neve da pulire. Inoltre c’era una
 crosta di ghiaccio friabile per cui ogni aggancio della picozza andava a vuoto finchè non si 
liberava il ghiaccio solido al di sotto. Per completare il quadro 
in molti punti il ghiaccio era fine e si vedeva l’acqua che scorreva
 al di sotto del ghiaccio, molta più acqua che non normalmente in questa stagione.

Ci caliamo dall’altro lato per raggiungere un’altra area ghiacciata.


Dopo 30 metri c’è questa sosta con due chiodi da roccia. Questa volta
 riparte Christian, intanto io posso scattare qualche foto.
Il primo chiodo, da questa parte il ghiaccio sembra un poco migliore.

Ok si sale però il ghiaccio è più duro che non dall’altra parte, inoltre anche qui c’è un poco di crosta superficiale.

I polpacci bruciano, ci sono pochi appoggi buoni per i piedi e si sta sulle punte dei ramponi.

Questa foto mi è partita del tutto per caso ma l’effeto è simpatico. 
Sopra sul muro a 80 °, c’è ancora un tratto più verticale sopra e dopo 80 ° circa.

Qui si vede la salita che ho fatto prima. Dopo le tracce iniziali sono stato sulla sinistra,
 vista così sembra semplice ma il ghiaccio era veramente in brutte condizioni.

Qui metto qualche foto di quando sono venuto la volta precedente, il 22 Dicembre 2007.
 Il ghiaccio è libero dalla neve, si vedono nettamente le 3 colate di ghiaccio principali.

Qui mentre sto salendo un poco più a sinistra della foto precedente,
 siamo in 5 per cui formiamo due cordate su due linee di salita diverse.


Qui sopra ancora sullo stesso tiro nella parte più ripida, con brevi tratti a 90°.

Da destra: Marco (Kita), Franco (Madunun) e Yuri, (Parimba) tutti da Bergamo provincia.
Qui siamo sul sentiero al ritorno, si passa dal Sasso dell’Agnello.
 Le foto si commentano da sole, la fantasia non ha limiti, per fortuna!!

Sotto ci sono dei baitelli (casette) riparati allo strapiombo.

Sotto lo strapiombo c’è appeso tutta una serie di oggetti tradizionali di uso contadino e dei trofei.
 Un paiolo con dentro i palchi di cervo, un altro con dentro la testa di capra, due mastelli
 per fare il burro con la panna, sono quelli allungati con un manico infilato dentro. 
Il padellone grande serviva per far separare il latte dalla panna.


Primo piano di vari oggetti, ma non è finita.

La testa di capra e alcuni dei baitelli. 
Sotto, l’altro baitello appena ristrutturato.

A fianco “l’esposizione” continua: a destra due grossi Lavecc che sono delle pentole in pietra 
ollare, due ski e bastoncini e anche un veccio scarpone. Un piccolo paiolo, due lanterne.
 Sotto uno scoiattolo e un ermellino imbalsamati. A sinistra una picozza, un paio di 
scarponi con i vecchi ramponi e sopra due corna di caprone a forma di spirale.



Un’altro “settore” con attrezzi per lavorare il legno.

Due mastelli in legno normali e uno per il burro.

Vista panoramica. Che dire ? Siamo rimasti a bocca aperta per un pò.

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